mercoledì 27 marzo 2013

"A man of facts and calculation."



“A man who proceeds upon the principle that two and two are four, and nothing over, and who is not to be talked into allowing for anything over.[…] With a rule and a pair of scales, and the multiplication table always in his pocket, sir, ready to weigh and measure any parcel of human nature, and tell you exactly what it comes to. It is a mere question of figures, a case of simple arithmetic.”

Traduzione italiana:

“Un uomo che parte dal principio che due più due fa quattro e basta; un uomo che non si lascia convincere a concedere nulla di più. […] Regolo, bilancino, tavola pitagorica sempre in tasca, signore, sempre pronto a pesare e a misurare ogni particella di natura umana e a dire esattamente a quanto ammonta il tutto. Mera questione di cifre, semplice operazione aritmetica.”



Questa potrebbe sembrare la descrizione di un ingegnere modello, preciso, attento a registrare tutto e preparato a ogni imprevisto che può presentargli il suo mestiere, con gli attrezzi base del lavoro sempre a portata di mano. Invece no; questa è la prima presentazione che Dickens ci propone in Hard Times: essa è riferita a Thomas Gradgrind, il preside della scuola di Coketown. Gradgrind basa tutta la sua vita sul calcolo, tutto quello che non ha una spiegazione matematica non è da lui minimamente preso in considerazione, non conosce né sentimenti né fantasia; nello stesso modo si comporta con i bambini che frequentano la scuola da lui amministrata. A lui simile è il maestro, M’Choakumchild, il quale “era uscito di recente dalla stessa fabbrica che, usando identici metodi e ispirandosi agli stessi principi, aveva plasmato, oltre a lui, altri centocinquanta maestri, come se si fosse trattato di gambe di pianoforte”.

Il fine ricercato da Gradgrind e M’Choakumchild è quello di mondare i bambini della fantasia, per renderli dei tecnici, dei calcolatori, più vicini a delle macchine che a degli esseri umani. È in questo senso che spiegano agli scolari che non possono utilizzare carta da parati con stampe di cavalli o tappeti a fiori, perché nella realtà, nei fatti, non può capitare che i cavalli passeggino sui muri o che i fiori crescano sul pavimento; piuttosto si possono utilizzare “combinazioni e varianti di figure geometriche, che si possono provare e dimostrare.” Insomma, una scuola che segue la regole della produzione in serie tipica delle fabbriche , invece di aiutare i bambini a crescere sviluppando le proprie caratteristiche.


 
Sono  rischi di tutte le discipline scientifiche il trasformarsi in calcolatori, il ragionare in termini di espressioni matematiche, il pensare che l’algebra offra una risposta ad ogni problema.
Nell’ammonire il maestro della scuola, Dickens sembra rivolgersi a tutti noi, dicendoci che la scienza non basta, che c’è qualcosa oltre ad essa, cioè  la fantasia, la cosa che ci distingue dalle macchine.



" Dimmi mio buon M’Choakumchild, sei proprio sicuro che, riempiendoli tutti fino all'orlo con la tua scienza bollente, riuscirai a uccidere la furtiva immaginazione che vi si cela, o talvolta solo a mutilarla e sfigurarla?"

lunedì 25 marzo 2013

The Victorian Society vista dai pittori

The Railway Station (1862) by William Powell Frith.

L'introduzione della macchina a vapore rivoluzionò completamente i trasporti, i quali, grazie allo sviluppo del treno, divennero più veloci e più efficienti. La stazione era un luogo dinamico, affollato da persone di ogni tipologia





 A Manifacturing Town (1922)
 by L. S. Lowry

E' qui rapprasentata una tipica cittadina industriale dell'età vittoriana; l'atmosfera è fuligginosa, il grigio è il colore dominante e tutto sembra cadere nell'anoniato. Doveva essere questo l'aspetto di Coketown, la città in cui Dickens ambienta Hard Times e che così descrive nelle prime pagine del libro:
"Era una città di mattoni rossi, o meglio, di mattoni che sarebbero stati rossi, se fumo e cenere lo avessero consentito. [...]Una città piena di macchinari e di alte ciminiere dalle quali uscivano, snodandosi ininterrottamente, senza mai svoltolarsi del tutto, interminabili serpenti di fumo. [...] A Coketown gli stantuffi delle macchine si alzavano e si abbassavano  con moto regolare e incessante, come la testa di un elefante in preda a una follia malinconica."



Hard Times (1885) by H. von Herkomer.

Questo quadro raffigura dei lavoratori agricoli disoccupati sulla strada per la città, luogo in cui sperano di trovare lavoro in una delle tante fabbriche.











A Life Well Spent (1862) by Charles West Cope.

Per la società vittoriana, una "vita ben spesa" era una vita basata sui valori della famiglia, della chiesa, della santità dell'infanzia e della casa; come mostrato dall'opera precedente, questi valori potevano essere seguiti solo dalle classi più elevate. Perfettamente in accordo con l'ideale vittoriano, il quadro mostra una famiglia agiata, in cui la madre, intenta a cucire, si occupa anche dell'educazione dei figli.

domenica 24 marzo 2013

Qualche informazione per contestualizzare


Charles Dickens nacque  nel 1812 a Porstmouth, nell’estremo sud dell’Inghilterra. L’evento che più lo segnò durante l’infanzia fu la carcerazione del padre, a causa della quale fu costretto ad andare a lavorare in una fabbrica all’età di soli 12 anni; alcuni critici sostengono che questa esperienza traumatica abbia avuto un’importante influenza sulle sue opere. Da adulto, diventò  giornalista e scrittore, pubblicando sia romanzi, sia piccole storie.


 
Il tema centrale della sua produzione è la condanna della Victorian society, cioè di quella società che dal 1830 si era arricchita con la proliferazione dell’industria e con la creazione dell’impero coloniale, sfruttando il lavoro dei poveri, soprattutto dei bambini,  i quali venivano mandati nelle workhouses (vedi Oliver Twist) dagli stessi genitori che non potevano occuparsi di loro. La povertà era nascosta e negata, considerata una malattia, tanto che solo alla fine del XIX secolo fu riconosciuta come un problema sociale.

In Hard Times, Dickens dipinge una società industriale ossessionata dai valori materiali, una società evoluta dal punto di vista tecnologico, che produce, che guadagna, ma che vuole ignorare i problemi e che reprime le qualità umane.

Un mondo meccanico, di calcolo e di misura, come mostra il primo personaggio che incontriamo in Hard Times

 

 

 

  Dickens's Dream (1875) di Robert William Buss. Dickens House Museum, London.

Per iniziare


Benvenuti!



Questo blog nasce con l'intento di mostrare alcuni degli aspetti che legano la tecnologia all'arte, intesa sia come arte figurativa, sia come letteratura e poesia, e come l'una possa aver influenzato l'altra; esso si ispira al corso, tenuto dal professor Vittorio Marchis presso il Politecnico di Torino, intitolato Storia della tecnologia, di cui cercherà di seguire le tematiche trattate.

In questo blog proporrò vari autori, libri, opere e correnti artistiche che in qualche modo si sono legati alla tecnologia, alla sua storia e all'impatto che essa ha avuto sull'uomo, sul suo animo e sui suoi comportamenti.

Per iniziare, ho scelto di basarmi sul testo Hard times (1854) di Charles Dickens, perchè esso mostra chiaramente gli effetti del processo di industrializzazione nell'Inghilterra della Victorian age.