venerdì 7 giugno 2013

Pop Art: l'arte del consumo

Dagli anni '60, negli Stati Uniti, in pieno espansione economica, si fece strada una nuova corrente, la Pop Art, il cui padre può essere considerato Andy Warhol.
Era questo l'inizio dell'era dei consumi, della società di massa, dove il sorgere di supermercati ed elettrodomestici iniziava ad essere pratica comune. la pubblicità assumenva sempre maggiore importanza, prima nelle riviste e nei cartelloni pubblicitari per le strade, poi in televisione, oggetto che comincia proprio in questi anni ad essere presente in molte abitazioni private.
Lo stile di vita delle persone era molto migliorato rispetto ai decenni precedenti e questo benessere si sentiva in un clima generale di svago, divertimento, vacanze, automobili.. Insomma un clima dove il consumo diventava parola d'ordine.
La cultura anche si adattò a questo stile: deve essere a portata di tutti, il messaggio doveva essere semplice, intuibile con immediatezza, veloce. L'arte Pop è diventò lo specchio del campionario sociale, riuscendo a interpretare la caratteristiche della nuova società proprio perchè utilizzava il suo stesso linguaggio.

Andy Warhol, Automobile.




Andy Warhol's Bettle 'Lemon'







 In questo panorama emerse la figura di Andy Warhol, che utilizzò nuove tecniche artistiche, più vicine al mondo dei consumi di quanto non lo fossero le tele dipinte a olio del passato.
La serigrafia (di cui già nel post sull'invenzione della stampa) è la tecnica da lui prediletta, utilizzata nella maggior parte delle sue creazioni; queste sono caratterizzate dalla ripetizione dello stesso oggetto per un certo numero di volte, non solo nella stessa stampa, ma anche in tele differenti, con piccole variazioni, principalmente nei colori.
È questa la metafora della società dell'industria, della produzione in serie e del consumismo, dove le cose vengono prodotte in grandi quantità tutte uguali a se stesse, perdendo una propria unicità, diversamente da quanto accadeva nella società artigianale (su questo argomento si veda anche il post Tèchne e ars ).


Un esempio famoso di queste serigrafie sono i barattoli di zuppa Campbell's, un prodotto industriale tipico della nuova società moderna, in cui non c'è più tempo per cucinare piatti in casa:


Andy Warhol, Cambell's soup, 1968.

Oppure, la più celebre Coca Cola, un simbolo del periodo:

Andy Warhol, Bottiglie di Coca cola verdi, 1962.


 Ma Warhol va oltre al semplice aspetto “industriale” di oggetti della situazione portando la serializzazione anche sui visi delle persone famose, dallo star system come Marylin Monroe, Liz Taylor, Mao, Che Guevara, a Topolino.
Avere un ritratto proprio fatto da Andy Warhol nella sua Factory diventa una moda, un must, un oggetto di culto. Di questi personaggi Warhol riproduce solo il volto, senza paesaggio retrostante, poiché è l'immagine ciò che ormai conta nell'era del consumismo e i personaggi famosi sono diventati anch'essi degli oggetti di consumo.

Andy Warhol, Mickey Mouse, 1980.

Andy Warhol, Mao, 1964.


Andy Warhol, Marilyn, 1964.


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